ai tuoi caduti fratelli in quell’arida terra rossagna
non avrebbe spinto te
trasportandoti fra miraggi di cortometraggi.
In te,
di quell’arida terra l’agghiacciante inconfondibile
odore delle tristi notti soffocanti
di polvere intrisa di sangue…
quegli indelebili assordanti rumori
frastornati da silenzi di morte…
Fra le innumerevoli schegge
che ti fischiarono attorno
quelle che piovvero addosso
trafiggendo il giovane corpo
marchiando il tuo docile animo,
avrebbe preso corpo ancora una volta …
La festa di oggi è minuto umano
miraggio… è il tuo nome,
Mio vecchio piantone, che si tramanda in eterno…
A quel saluto in silenzio,
trabocca il ricordo di te
che piangevi i fratelli tuoi
che nell'inospitale deserto
fieri agnelli immolati nel proprio dovere…
tu, che con loro caduto non eri.
Napoli, domenica 20 ottobre 2002
Ogni giorno è la tua festa, papà!
2 commenti:
ah la mitica Vecchio Piantone!
comunque è sempre bellissima!
Vorrei metterla in uno dei miei blog...
Davvero davvero una delle tue espressioni più elevate e riuscite!
Posta un commento